L'equipollenza
dei titoli di studio, scolastica o accademica, è
la procedura mediante la quale l'autorità scolastica
o accademica determina l'equivalenza, a tutti gli effetti
giuridici, di un titoli di studio conseguito all'estero
con un determinato titolo presente nell'ordinamento italiano.
Le
procedure di equipollenza prevedono generalmente una valutazione
completa del titolo estero ed una comparazione del percorso
di studi svolto con il corrispondente percorso di studi
italiano.
Le
autorità competenti sono:
gli
Uffici Scolastici Provinciali per i titoli di studio pre-universitari
le Università per le Lauree
il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca
per i titoli di Dottorato (Ph.D.)
In generale, la documentazione da produrre comprende:
il
titolo originale, opportunamente legalizzato e tradotto
il certificato degli esami sostenuti (o delle materie
di studio), con le relative valutazioni, legalizzato e
tradotto
il programma analitico di studio, legalizzato e tradotto
la Dichiarazione di Valore in Loco rilasciata dalla sede
consolare italiana nel Paese in cui il titolo è
stato conseguito (tale documento non è richiesto
per i titoli conseguiti negli Stati membri dell'Unione
Europea, dello Spazio economico europeo, e nella Confederazione
svizzera).
Per quanto riguarda i titoli pre-universitari ed i Dottorati,
l'equipollenza può essere richiesta solo dai cittadini
italiani o comunitari.
Ricevuta
l'istanza, l'autorità competente può decidere
di riconoscere in toto o solo in parte il curricolo degli
studi svolti, disponendo, se ritenuto opportuno, eventuali
esami integrativi. In generale è comunque richiesta
una prova di competenza della lingua italiana.
Equipollenza ai soli fini concorsuali
I cittadini comunitari in possesso di Titoli conseguiti
all'estero che intendono partecipare ai concorsi pubblici,
possono richiedere che i titoli siano dichiarati "equipollenti
ai fini concorsuali" ad un determinato Titolo di
studio italiano, senza la necessità di ottenere
l'equipollenza accademica o scolastica.
Si
tratta di una forma di equipollenza ridotta, valida solo
ed esclusivamente per la partecipazione al concorso oggetto
della richiesta.
La
procedura di valutazione è decisamente più
snella e prevede una valutazione generale del titolo estero
e non una analisi dettagliata del percorso di studio.
L'iter si conclude nell'arco di un mese o poco più.
Possono
essere valutati sia i titoli di scuola media superiore
che i titoli universitari, a seconda del titolo di accesso
previsto dal bando di concorso a cui si intende partecipare.
Ad esempio, se il bando di concorso prevede un diploma
di istruzione tecnica, è possibile richiedere la
valutazione di titoli di scuola media superiore conseguiti
all'estero assimilabili al titolo italiano richiesto.
L'autorità
competente è la Presidenza del Consiglio, Dipartimento
per la Funzione Pubblica, in accordo con il Ministero
dell'Istruzione, Università e Ricerca.
L'equipollenza
viene attestata mediante decreto della Presidenza del
Consiglio dei Ministri (DPCM) ed ha valore esclusivamente
per il bando di concorso per cui è stata rilasciata,
non può quindi essere utilizzata in contesti diversi
(ad esempio non permette l'iscrizione ad albi professionali).
Riconoscimento professionale
In alternativa all'equipollenza accademica o scolastica,
e limitatamente al loro utilizzo quali titoli di abilitazione
alle professioni regolamentate, i titoli di studio esteri
possono altresì essere riconosciuti ai fini professionali.
Questo tipo di riconoscimento non assimila il titolo estero
ad un titolo dell'ordinamento italiano, ma lo dichiara
titolo professionale abilitante all'esercizio della professione
in Italia.
Tale
procedura è particolarmente indicata a coloro che
sono in possesso di titoli conseguiti nell'Unione Europea
ed intendono esercitare in Italia professioni regolamentate
(es. avvocato, ingegnere, dottore commercialista, medico,
infermiere, insegnante, ecc.). Per i cittadini comunitari
in possesso di titoli comunitari è sufficiente
presentare al Ministero competente copia autocertificata
del proprio titolo di studio, la relativa traduzione e
la "Dichiarazione di Conformità alla Direttiva
2005/36/CE" rilasciata dall'Autorità dello
Stato che ha rilasciato il titolo professionale.
La
procedura è espletata in un tempo massimo di 120
giorni e si conclude, in caso positivo, con la pubblicazione
del decreto di riconoscimento nella Gazzetta Ufficiale.
Il titolo così riconosciuto abilita alla professione
e permette, se previsto, l'accesso all'albo professionale
corrispondente. I Titoli riconosciuti abilitanti all'insegnamento
permettono l'accesso alle graduatorie provinciali ad esaurimento
per la classe di concorso riconosciuta.
Controversia riguardante il riconoscimento professionale
degli insegnanti
È stata presentata una formale denuncia alla Commissione
Europea (prot. CHAP(2009)00199) per quanto riguarda l'applicazione
della Direttiva 2005/36/CE da parte del Ministero dell'Istruzione
per la professione di docente. Infatti il Ministero dell'Istruzione
ha previsto che anche i docenti in possesso di qualifica
professionale conseguita negli Stati dell'Unione Europea,
e riconosciuta con provvedimento formale del Ministero
stesso, possano accedere alla III fascia delle graduatorie
ad esaurimento e alla II fascia delle graduatorie di istituto,
in osservanza del dettato comunitario.
Tuttavia,
in contrasto con il dettato della citata Direttiva che
prevede (Art. 4) che Il riconoscimento delle qualifiche
professionali da parte dello Stato membro ospitante permette
al beneficiario di accedere in tale Stato membro alla
stessa professione per la quale è qualificato nello
Stato membro d'origine e di esercitarla alle stesse condizioni
dei cittadini dello Stato membro ospitante., il
trattamento destinato ai docenti in possesso di qualifica
professionale conseguita in Europa differisce da quello
riservato agli abilitati in Italia poiché solo
a questi ultimi è applicato un bonus di trenta
punti in graduatoria che non viene applicato agli aspiranti
in possesso della qualifica professionale conseguita in
un altro Stato membro e riconosciuta dal MIUR.